The Voice of Italy Senior e Generation controcanto o contraltare al Festival di Sanremo?
Siamo tutti figli adorati del Festival di Sanremo, una competizione canora istituzionale che ci ha cullati dalla radio alla televisione, con un rendez-vous musicale ormai complesso. Ci ha meravigliato ed a volte indignato, ma sempre attratto come un carrozzone di un circo funambolico e camaleontico.
Nacque in Liguria con amore per la bella melodia e il bel canto italiano, e si è catapultato in avventurosa eclissi, importando ritmi e stravolgendosi con mode commerciali. Le canzoni sono diventate a volte troppo complesse, talune altre troppo banali. Molte voci in gara, non hanno carisma e virtù, e neanche preparazione melodica. Sono andate quasi in disuso la professionalità degli artisti e la qualità delle canzoni, seguendo i canoni dettati dalle grandi case discografiche foriere di musica giovanile vacanziera, puntando al sensazionalismo con look sgargianti e provocanti.
Il Festival di Sanremo farà un coming out da questo vortice di clientelismo commerciale? Speriamo di sì, perché le belle canzoni e le belle voci in competizione sono diventate una minoranza. La serata cover e gli ospiti, chiamati in auge palinsesto per accontentare i gusti musicali del pubblico più veterano e consolidare l’audience, hanno molto spesso sovrastato in qualità la competizione canora. Il format festivaliero italiano più longevo, può avere un senso artistico di valore, se si distaccasse dalle mode tap trap disco… imperanti in una società depressa in crisi economica cronica, ormai radicata ed estesa.
Come può il Festival dei fiori risorgere in qualità come agli albori, pur con caratteristiche moderne?
Certamente discostandosi dagli imperativi delle case discografiche maggiori, stabilendo delle quote di partecipazione per accogliere anche le case indipendenti, più prolifiche di veri talenti virtuosi.
Un altro asso nella manica sarebbe quello di scegliere direttori artistici con competenze musicali e letterarie, in profili diversi dal conduttore delle 5 serate. In effetti, un conto è saper presentare con verve e dinamismo un palinsesto televisivo, un altro conto è intendersi di buona musica che ci ha resi italiani famosi nel mondo, con un made in Italy d’eccezione canora.
É anche basilare che si stabiliscano delle quote di giudizio degli orchestrali e degli esperti di musica quali compositori e parolieri, scelti nel panorama discografico italiano, con un background di almeno 50 anni.
Infine, il televoto dovrebbe svolgere una funzione marginale, relegato ad un premio secondario al pari di quello della sala stampa. Essendo che è in mano soprattutto di giovani favorendo gli artisti più giovani e popolari, non acquisisce un valore di giudizio imparziale per tutte le canzoni in gara.
Ma cosa sta succedendo sempre in ambito Rai?
Il Festival di Sanremo sta vedendo gli albori di un nuovo format concorrente di competizione canora? Pare proprio di sì. The Voice of Italy, di matrice olandese, ci ha catturato dal 2013 al 2019, coinvolgendo giovani artisti chiamati ad esibirsi in pubblico senza farsi vedere fisicamente dai giurati. È successo un po’ come per i primi anni del Festival di Sanremo, dato che il pubblico fruitore di musica acquistando i bei vinili, ha apprezzato le canzoni Sanremesi, solo ascoltandole in radio dal 1951 al 1953.
Lo spin-off The Voice Senior sbocciato nel 2020 ha entusiasmato il pubblico in controcanto al Festival di Sanremo, portando alla luce ottime virtù di artisti, over 60, che non hanno avuto l’occasione giusta per avviare una carriera internazionale, con alcune personalità di artisti che per vari motivi non hanno mantenuto il successo ottenuto, ed altri che hanno carriere parallele in altri ambiti meno televisivi, quali teatro ed opera.
Se invece The Voice Kids dal 2023, sembra piuttosto un risorgere di Ti lascio una canzone (2008 2015), dedicato ai giovanissimi esordienti, The Voice Generation, dal 2024, ha affascinato con duetti canori d’eccezione, di artisti meritevoli di partecipare al Festival di Sanremo.
Sia The Voice Senior che The Voice Generation, hanno la potenzialità di svolgere un’azione di contraltare al Festival di Sanremo, il quale dovrebbe imparare a selezionare canzoni ed artisti.
Attenzione caro Festival di Sanremo, perché l’audience è la punta di un iceberg, quale arma a doppio taglio. The Voice Senior e The Voice Generation hanno dimostrato che si può fare audience con la qualità, e non solo con la commercialità.
Buon ascolto di ottima musica e stupende voci a tutti.
Simona Bellone
Pres. caarteiv
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